mercoledì 21 ottobre 2015
Politica e economia
Putin, nuovo Stalin, guerriero crociato o semplicemente capo di Stato lungimirante?
Cosa pensano i cattolici in Italia dell'intervento russo in Siria

Qualcuno può essere interessato a sapere come il cosiddetto “mondo cattolico” abbia reagito all'iniziativa di Mosca di inviare i propri jet da combattimento a colpire le bande islamiste in Siria. Va precisato che il messaggio che viene diffuso dalla stampa cosiddetta laica e filo-occidentale (vale a dire il 99% dei mezzi di informazione in Italia) è quello di dipingere l'intervento russo come un intervento a favore di un traballante e sanguinario dittatore (Assad) con il solo scopo di conservare la propria unica base navale nel Mediterraneo, quella di Tartous. Va inoltre precisato che il cosiddetto mondo cattolico in Italia (ma direi in tutto l'Occidente) è da tempo pervaso da un pacifismo che lo ha spinto, in passato, ad essere ostile a qualunque operazione militare, anche la più giustificata. Se si considerano questi due elementi verrebbe da pensare che anche in questo caso i cattolici italiani siano ostili all'azione militare della Russia.



Sorprendentemente non è così.



Lasciamo perdere la posizione del Vaticano, troppo preso tra le necessità diplomatiche e la scelta di una linea politically correct, per poter esprimere una posizione netta, e guardiamo invece alle componenti di quello che abbiamo definito “mondo cattolico”, vale a dire i mezzi di informazione, i cosiddetti “movimenti”, ed il popolo dei fedeli.



Avviso subito qualche amico che ci legge da fuori dell'Italia. Qui i Cattolici hanno cessato da tempo di parlare un linguaggio unitario anche su questioni fondamentali per la Chiesa. Ci sono fedeli (e tragicamente anche qualche prelato) che non credono nell'Inferno o nella Presenza Reale di Cristo nell'Eucarestia. Altri che credono invece nella reincarnazione o addirittura negli oroscopi. Non parliamo poi se scendiamo a livello di principi morali. La maggioranza ammette il divorzio, molti addirittura sono favorevoli alla legalizzazione delle copie di fatto, comprese quelle omosessuali, ed in parecchi sarebbero contrari ad una proibizione della possibilità di abortire. Nessuno si sorprenda quindi se anche su un tema di politica internazionale come la guerra in Siria ed i suoi recenti sviluppi vi sono opinioni e sensibilità diverse. Infatti, malgrado le nettissime prese di posizione delle Chiese d'Oriente, già negli anni scorsi si erano manifestate due linee contrastanti tra di loro. Quella espressa, ovviamente con tutta l'usuale prudenza “diplomatico-clericale”, dalla radio Vaticana e dal quotidiano semi ufficiale della CEI “Avvenire”, che vedevano in Assad il problema e nella sua rimozione la soluzione, e quella invece proclamata da più modesti organi di informazione, come il seguitissimo blog online “Ora pro Siria”, che invece indicavano nell'espansione dell'estremismo islamico e nei suoi appoggi internazionali la vera ragione della tragedia siriana e mediorientale.



Tra i media cattolici questa divisione si manifesta anche a fronte dell'intervento russo. E' palese infatti la freddezza del quotidiano “Avvenire”, che si limita a riportare acriticamente le notizie divulgate dal noto “Osservatorio per i diritti umani in Siria”, incurante del fatto che tale osservatorio sia composto da una sola persona che vive vicino a Londra e senza avvisare i suoi lettori che lo stesso è notoriamente simpatizzante per i ribelli anti-Assad, e quindi non esattamente imparziale. Fredda anche la posizione della nota agenzia Zenit, che dedica all'argomento un solo articolo, dove peraltro correttamente riporta anche il punto di vista della Russia.



Molto diversa invece la posizione del più diffuso settimanale cattolico, “Famiglia Cristiana” non certo accusabile di simpatie filo-Assad. A penna del suo vicedirettore, Fulvio Scaglione, esprime un deciso consenso per l'iniziativa del Presidente Putin arrivando anche a giustificare il fatto che gli aerei russi non bombardino solo Daesh, ma anche i ribelli che a tutti i costi qualcuno continua a definire “moderati”. Scrive infatti Fulvio Scaglione: “L'intervento dei russi ha mandato all'aria la commedia. Perchè i russi colpiscono davvero, colpiscono duro e non badano tanto alle etichette. Obama insiste sul fatto che i Su34 di Mosca bombardano soprattutto i "ribelli moderati" anti-Assad, dimenticando di dire che sul terreno questi "moderati" contano come il due di picche quando la briscola è quadri. Chi sono questi "moderati"? Che fanno? Chi li comanda? Nessuno lo sa.”.



Asia News, l'agenzia di stampa del PIME, è palesemente favorevole all'intervento russo, ma preferisce esprimere la sua posizione attraverso le parole di alti esponenti delle Chiese in Siria che, ovviamente, vedono nell'azione di Putin l'unica speranza di sopravvivenza per le comunità cristiane della regione.



Anche la Radio Vaticana sembra avere corretto il tiro. In passato, e prima del suo rapimento, il suo opinionista principale sulla Siria era padre Paolo Dall'Oglio e quindi chiunque conosca le posizioni del gesuita sull'argomento può immaginare la linea seguita dalla radio ufficiale della Chiesa. Oggi invece ha mandato in onda una lunga intervista con Gianandrea Gaiani, direttore di “Analisi.difesa.it” il quale, pur con mille distinguo ed una prudenza da far invidia ad un diplomatico della Segreteria di Stato vaticana, giustifica l'intervento della Russia ed accusa di palese ipocrisia gli Americani ed i loro alleati. Lo stesso Gaiani ripete questi concetti anche su due importati siti online cattolici di area “conservatrice”, vale a dire Tempi.it e la Bussola Quotidiana, che quindi finiscono con il prendere una posizione tiepidamente favorevole all'iniziativa militare russa.



Ancora più decisa la posizione di alcuni media cattolici aderenti al “Coordinamento per la Pace in Siria” come “Piccole Note.it”, che difende l'iniziativa bellica russa negando l'esistenza di ribelli moderati da rispettare: “Tante ed autorevoli fonti locali, anzitutto vescovi e patriarchi, come anche autorevoli fonti internazionali, hanno costantemente smentito che esistano in Siria ribelli moderati o, quantomeno, ne hanno fortemente ridimensionato la consistenza, riducendola a fattore ininfluente e residuale dello scontro in atto tra Assad ed i suoi nemici”.



Se tra gli organi di informazione cattolici prevale, sull'iniziativa russa, una valutazione positiva ma prudente, tale atteggiamento sembrerebbe essere molto meno diplomatico tra la maggioranza dei singoli cattolici in grande maggioranza favorevoli all'intervento della Russia. Dico sembrerebbe perchè, ad oggi, non mi risulta siano stati fatti sondaggi attendibili. Non è difficile però avere il polso della situazione semplicemente chiacchierando con la gente, ad esempio all'uscita da Messa.



Una conferma viene dai forum aperti da qualche giornale. Proprio Famiglia Cristiana ha posto ai suoi lettori la domanda “L'intervento russo ha migliorato o peggiorato la situazione in Siria?



Bene, la quasi totalità delle numerose risposte sono a favore dell'iniziativa di Putin. Riportiamone tre scelte a caso.



La prima



Secondo me l'intervento militare russo è una manna dal cielo, in quanto gli americani ci hanno fatto credere di voler sconfiggere l'isis mostrando al mondo intero false informazioni. Inoltre gli americani sono più preoccupati della presenza russa in Siria che della potenza e dell'avanzamento dell'isis e non mi stupirei se risultasse che le armi in mano agli jihadisti sono quasi totalmente americane”.



La seconda



Il tutto dipende dai punti di vista. Per i signori per cui va bene che in Siria venga ucciso mediamente un cristiano ogni cinque minuti, che decine di migliaia di ragazze cristiane vengano commercializzate come schiave sessuali, che preziosi monumenti e reperti archeologici vengano distrutti, purché non si corra il rischio che qualche parente dei terroristi dell'isis sia colpito da una bomba; sicuramente l'intervento russo lo vedranno deleterio. Per chi vuole fermare le mani assassine, l'intervento è santo. E l'Italia dovrebbe liberarsi della leucemia del pacifismo e fare la sua parte.”



La terza



Il disegno di Putin di ricreare un ordine mondiale che riveda la centralità dell'Onu, che gli americani da molti anni ormai non riconoscono, è l'unico in grado di ridisegnare uno scenario mondiale di pace. L'intervento in Siria si inserisce in questa strategia ed è dunque positivo per le sorti del mondo oltre che, ovviamente per quelli dei popoli della regione



E potremmo continuare, perchè il tenore è sostanzialmente simile per quasi tutte le risposte, tra l'altro il consenso all'azione russa viene alimentato anche dalla prudenza con cui le azioni militari vengono condotte, ad oggi infatti non è stata documentato alcun “effetto collaterale” (leggi vittime civili) dei bombardamenti.



Rimarrebbe da esaminare solo la posizione dei cosiddetti “movimenti”, come focolarini, Rinnovamento nello Spirito, Cammino neocatecumenale ecc..., ma, visto il grado di estraniamento dalla realtà attuale di cui danno costantemente prova, su di loro c'è ben poco da dire, se non ripetere la vecchia battuta di Luis Veuillot: “interrogate il silenzio...non vi risponderà”.



 



Mario Villani



Massimo Granata



 




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