E' la legge baby...
Quando ero ragazzo leggevo i fumetti. I fumetti di una volta, stampati su carta, quelli politicamente scorretti con Tex Willer che fumava sigarette, mangiava succulente bistecche, e soprattutto sparava ai cattivi in caso ce ne fossero (ce n’erano sempre). Fumetti di tutti i tipi, ma io prediligevo, a parte i classici, quelli “di guerra” e quelli di fantascienza. Proprio leggendo uno di questi ultimi, ricordo che mi imbattei in una scena che mi sembrò assurda: un ladro internazionale abilissimo (di quelli che rubano i gioielli della corona per intenderci) dopo aver messo a segno il colpo del secolo, arrivava di corsa alla sua macchina per essere freddato sul posto da un poliziotto a motivo del parcheggio dell’auto in divieto di sosta... L’autore della storia si preoccupava tra parentesi di specificare che nel boh… 2047 il divieto di sosta era considerato un reato gravissimo, punito con la pena di morte comminata istantaneamente da qualsiasi poliziotto fosse intervenuto a contestarlo.
Quella scena, di quel poveretto giustiziato per un banale divieto di sosta, chissà perché, mi è rimasta in mente per circa un cinquantennio per quanto aveva colpito la mia sensibilità di ragazzino e, dirò di più, il finale della storia mi aveva non poco deluso; ma come, un novello Arsenio Lupin mette a segno un furto storico e finisce ammazzato per una simile sciocchezza da qualcuno che nemmeno lontanamente sospetta chi realmente sia e quale reato abbia appena commesso! Ricordo che idealmente me la presi anche con l’autore del fumetto che, a mio giudizio, non si era sforzato di inventare per un racconto di fantascienza un finale decente o quantomeno plausibile in luogo di quella insulsa banalità. Oggi non sono più così convinto della scarsa valenza fantascientifica del racconto. Quella era veramente fantascienza, di quella che anticipa i tempi (Jules Verne docet).
Qualche giorno fa leggevo su un quotidiano locale che la polizia municipale aveva denunciato penalmente alcune persone colpevoli di aver gettato nel cestino della carta il sacchetto dell’immondizia di casa. Siamo d’accordo, non si fa, ci sono i cassonetti… ma… reato da codice penale? Siamo sicuri? Non basterebbe una bella multina? Anche salata, perché no… ma una denuncia… Francamente mi sembra troppo. E mi sembra troppo anche una denuncia per atti osceni in luogo pubblico ai danni del povero anziano beccato dalla polizia ad orinare dietro una siepe in aperta campagna. Potrei anche essere d’accordo con lo spirito del legislatore evidentemente teso a sanzionare comportamenti poco urbani nella speranza di rendere le nostre città il più possibile simili a una specie di Canton Ticino (dei poveri), ma onestamente comincerei sanzionando comportamenti a mio personale giudizio ben più gravi. Vuoi vedere che il pluridecennale mugugno di chi ha sempre chiesto leggi più severe per arginare la criminalità si è finalmente concretizzato trasformandosi in un boomerang liberticida? Non rivendico, sia ben chiaro, il diritto di orinare liberamente in qualsiasi campagna e nemmeno quello di buttare i sacchetti della spazzatura nel primo bidoncino che trovo in giro, però distinguerei più nettamente quelli che sono comportamenti inurbani da quelli prettamente criminali.
Il 19 settembre 2024 è stato approvato dalla Camera dei Deputati il Decreto Sicurezza 2024 contenente “Disposizioni in materia di sicurezza pubblica, di tutela del personale in servizio, nonché di vittime dell’usura e di ordinamento penitenziario” che a prima vista, all’occhio del profano quale io sono, tende a inasprire pene per comportamenti particolarmente odiosi come l’occupazione di immobili altrui o il blocco stradale; vedremo, se approvato definitivamente, come verrà applicato e nei confronti di chi.
Fabio Dalla Vedova.