sabato 21 ottobre 2023
Religione
Memento
La Santa Chiesa Cattolica insegna che ci sono peccati che gridano vendetta al cospetto di Dio. Quando questi peccati da individuali diventano sociali, atteso che le società non vanno all’inferno, la punizione degli stessi avviene nella storia. Oggi siamo prossimi ad una guerra che avrebbe conseguenze catastrofiche. Chiediamoci il perché.

I peccati che, la dottrina della Chiesa cattolica, insegna gridare vendetta al cospetto di Dio sono quattro: L’omicidio dell’innocente; Il peccato impuro contro natura; Negare la giusta mercede all’operaio; L’oppressione dei poveri. La buona dottrina insegna inoltre che il peccatore non pentito, dopo il giudizio post mortem, va all’inferno ma quando il peccato è sociale, non essendo previsto un inferno per le società e le nazioni, queste pagano le loro colpe nella storia cioè qui e adesso.



Ora, quando un peccato diventa, da individuale, sociale? Questo accade quando il comportamento peccaminoso diventa parte del costume di una determinata società o nazione. Quando non viene più sentito come tale nel pensiero comune ovvero trova protezione nelle leggi e approvazione nella parte preponderante di coloro che orientano quella che viene pomposamente chiamata la “Pubblica opinione”. Oggi, ad uno sguardo attento, appare chiaro che tutti e quattro i peccati, che gridano vendetta al cospetto di Dio, sono diventati peccati sociali in questo occidente scristianizzato e ispirato da un pensiero dominante che non pare azzardato definire satanico.



Omicidio dell’innocente: Nella sola Italia, dalla data della legalizzazione, sono stati assassinati più di sei milioni di bambini con la pratica, legale e finanziata con denaro pubblico, dell’aborto. Nel mondo questo massacro assomma a centinaia di milioni. A questo va aggiunta la strage degli embrioni prodotti per la pratica della procreazione assistita e dell’utero in affitto.



Peccato impuro contro natura: La diffusione dell’ideologia “gender”. Le pratiche di cambiamento di sesso su adolescenti, preadolescenti e bambini, promosse e finanziate dallo stato. Imposte ai genitori mediante l’insegnamento scolastico, sin dalla scuola materna. La criminalizzazione mediatica di chiunque si azzardi a far notare che i sessi sono 2, che l’omosessualità è stata espunta dal novero delle malattie mentali senza che vi fosse nessuna prova scientifica che avvalorasse questo ripensamento ma su pressione delle lobby gay in seno alle Nazioni Unite, che un bambino ha bisogno di una mamma e un papà e non di due mamme e di due papà che l’hanno acquistato, novello schiavo comprato al mercato, mediante lo sconcio delle madri surrogate.



Negazione della giusta mercede all’operaio: La giusta mercede è quella che consente ad un padre di famiglia, che lavora, di mantenere dignitosamente il suo nucleo familiare ed effettuare anche dei risparmi per affrontare le emergenze che sopravvenissero, per, eventualmente, acquistare una casa e, perché no, lasciare qualcosa ai propri eredi al momento della morte. Oggi, le legislazioni vigenti e la prassi economica del capitalismo terminale, non consentono nulla di tutto questo o quantomeno lo rendono estremamente difficile. Che giusta mercede ricevono, ad esempio, gli schiavi in bicicletta che consegnano prodotti a domicilio, i servi di “Glovo”, ovvero quelli che ormai sono periferiche di PC applicato a un braccio, come gli operai delle logistiche di Amazon. E ancora, che giusta mercede riceveranno, o già ricevono, gli operai di una qualsiasi fabbrica occidentale assediati dalle miriadi di immigrati dai paesi del sud del mondo, disposti ad accettare qualsiasi salario visto che vengono da nazioni dove “nessun salario” è la regola. C’è da rimpiangere un “pescecane” come Henry Ford che riteneva di dover pagare i suoi operai in modo che potessero comprarsi le auto che producevano.



Oppressione del povero: Più che di oppressione oggi si dovrebbe parlare di persecuzione. Tutti i progetti delle oligarchie plutocratiche, comunque mascherati, che si chiamino “Agenda 2030”, “Grande Reset” o “Quarta rivoluzione industriale”, hanno come fondamento dei provvedimenti che tendono a spremere alla parte meno abbiente della popolazione quel poco che le è rimasto per cercare di vivere dignitosamente, a privali di una abitazione di proprietà e di un mezzo di trasporto che li renda liberi di muoversi. A fronte di tutto ciò, come meravigliarsi se, quella che Jorge Mario Bergoglio, in una delle sue rare esternazioni veritiere, ha definito una terza guerra mondiale “a pezzi”, rischia ogni giorno di divenire una guerra mondiale intera.



Dice, ancora una volta, la Dottrina che Dio, nella pienezza del peccato impenitente, punisce.



Se posso esprimere quella che è una mia convinzione personale, oggi una guerra mondiale sarebbe certo una punizione per il reiterarsi di vergognosi peccati sociali, e quello che è peggio potrebbe essere, pur nelle lacrime e sangue che ogni guerra comporta, addirittura angosciosamente preferibile al lento scivolamento dell’uomo verso il Nulla, all’edificazione di una società basata su principi satanici. Ovviamente resta l’arma della Preghiera con la richiesta a Dio, per i meriti delle residue poche persone sante ed oranti, di risparmiarci entrambe le prove e di riconvertire il Mondo, a partire dalla sua stessa Chiesa che appare oggi così lontana dalla Dottrina da far sorgere il drammatico dubbio che possa ancora definirsi Cattolica.



Massimo Granata




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