Il noto festival internazionale del cinema per bambini e ragazzi, il Giffoni Film Festival, ha concluso
da pochi giorni la sua 53^ edizione.
E’ un luogo, scrivono gli stessi organizzatori, di “mani al cielo, lacrime, emozioni, approfondimenti,
verità
e libertà: (...) un luogo dove
i giovani (adulti di domani)
si sentono in diritto di provare
angoscia e di urlare che sono stanchi di provarla. Capita
nelle lacrime di Giorgia davanti a ciò che
sembra più grande
ma che a Giffoni diventa superabile, bypassabile solo con il gioco di squadra e
con le mani che si intrecciano e i sorrisi che si incrociano” (1) .
E proprio Giorgia è la persona che con il suo breve intervento (prontamente diffuso dal coro dei
media mainstream) sembra aver commosso fino alle lacrime il ministro dell’ambiente Gilberto
Pichetto Fratin, qui convenuto per intrattenersi con i ragazzi rispondendo alle loro domande in
merito, verosimilmente, alla nuova “emergenza” che affligge il mondo: quella climatica.
Riporto in versione integrale le parole di Giorgia - pronunciate in un crescendo di lacrime, pathos e
applausi - e la risposta del ministro, ma il video è reperibile un po’ ovunque in rete (2).
“ Salve, mi chiamo Giorgia. In realtà la domanda che le voglio fare è più personale perché non ho
la preparazione degli altri ragazzi quindi non mi permetterei mai di portare dati che non conosco...
o fare domande che non posso porre, ecco. Io le confesso, ministro, che ho molta paura per il mio
futuro: io personalmente soffro di ecoansia e alle volte penso che io non ho un futuro, perché la
mia terra brucia... in questi giorni in Sicilia sta bruciando tutto e io non so se voglio avere figli...
sinceramente, ministro, io non lo so. E quindi la mia domanda è: dato che voi parlate di 2030,
2050 - obiettivi che comunque sinceramente sento lontani - lei non ha paura per i suoi figli, i suoi
nipoti...non so...”.
Ministro :
“ Grazie, grazie davvero... io ho la forza del dubbio... che lo dico sempre
sinceramente... ma abbiamo il dovere, o io ho il dovere, della carica che ricopro... ho il dovere
verso di voi e ho un dovere verso i miei nipoti” .
Una voce si inserisce - con tono luttuoso - sul
crescendo di lacrime e pathos, questa volta del
ministro: “Possiamo andare con la prossima domanda...”.
Mi soffermo, in primis, sulla risposta del ministro: “io ho la forza del dubbio”...
Quale dubbio? Che sia vero che c’è di che essere allarmati per l’ipotetico surriscaldamento del
pianeta
o che l’emergenza climatica fonte di cotanta ecoansia sia una manfrina pazzesca o altro
ancora?
“Ho il dovere della carica che ricopro... ho il dovere verso di voi e ho un dovere verso i miei
nipoti”...
Quale dovere?
Il dovere - per la carica che ricopre - di ammettere la gravità della situazione o di smascherarne la
perversa architettura ideologica o altro ancora?
Il dovere - “verso di voi (pubblico in sala, giovani in generale ?) e (...) verso i miei nipoti” - di
contribuire a sostenere l’allarmismo sul surriscaldamento del pianeta e sul mutamento climatico di
natura antropica o di combattere per lo smascheramento dei miliardari interessi economici che
animano questa nuova “emergenza” o altro ancora?
Domande senza risposta, essendo lo stile e il contenuto delle parole del ministro espressione di
quel “politichese” ambiguo che apre alle più varie interpretazioni ma che, soprattutto,
deresponsabilizza chi parla.
Alcune risposte, invece, arrivano sulla giovane ecoansiosa Giorgia.
Sì, perché il dubbio che stesse recitando è di certo sorto in chi - minimamente attento
all’espressione gestuale e vocale - abbia visto il video.
Da un articolo di
Patrizia Floder Reitter
comparso su
La Verità
il 30 luglio (3) apprendiamo che la
catanese Giorgia Vasaperna è nata nel 1996, si è diplomata nel 2019 alla Voice Art Dubbing -
scuola di recitazione e doppiaggio con sede a Roma e Catania - , ha studiato scienze e lingue per
la comunicazione, aspira a fare l’attrice e la regista e che la casa editrice Dark Zone per cui scrive
la definisce una “sceneggiatrice di gran successo”.
?
Dunque una ventisettenne professionista dello spettacolo - cioè di quel mondo costruito sulla
finzione che troppi (e ormai troppo spesso) confondono con la realtà - viene annoverata dagli
organizzatori del festival tra i “giovani (adulti di domani)”.
Ma quando, secondo loro, si è adulti? Traspare la tendenza a sostenere una perenne
“infantilizzazione” : e verrebbe da chiedersi a chi ciò convenga.
Ma tant’è: i tempi cambiano, e con essi anche il significato attribuito alle parole.
Tutta questa tragicommedia (per altro recitata nel contesto giusto, trattandosi di un festival del
cinema) mi ha ricordato il passo di un dramma del grandissimo conterraneo di Giorgia (che di
teatro certo se ne intendeva) Luigi Pirandello: “Perch
é
, appena insieme, l'uno di fronte all'altro,
diventiamo tutti tanti pagliacci?” (4).
Ma mi ha ricordato anche Diogene il Cinico: “Discuti sulla virtù e ti passano accanto come un
branco di pecore, fischia e danza e agitati e avrai un pubblico”.
Nicoletta Lavaselli
Note:
(1)
https://www.giffonifilmfestival.it/news-giffoni-experience/item/10713-perche-la-magia-non-
finisce-mai-come-la-forza-inossidabile-del-giffonifilmfestival-la-cerimonia-di-premiazione-nelle-
parole-dei-protagonisti.html
-
Il corsivo è nostro
(2)
ad esempio, qui:
https://www.ilgiornaleditalia.it/news/cronaca/517387/giorgia-vasaperna-
attrice-eco-ansia-pichetto-fratin.html
(3)
https://www.laverita.info/giovane-piange-con-pichetto-2662597303.html 30 luglio 2023
(4)
Da:
I quaderni di Serafino Gubbio operatore