martedì 16 maggio 2023
Politica e economia
Suicidio
Nuova (?) frontiera della rivoluzione

Ricordo una ventina circa di anni fa un cartone animato a tema fantascientifico nel quale un personaggio, proiettato nel futuro, nel tentativo di fare una telefonata, entrava erroneamente in una “cabina suicidio” scambiandola per una normale cabina telefonica, inserita la modica cifra di 25 centesimi, la voce computerizzata gli chiedeva quale modalità di morte desiderasse: veloce e indolore, lenta e straziante, maldestra. Per la cronaca il personaggio di Futurama, questo il nome della sitcom a cartoni animati, riusciva a salvarsi e veniva alla fine ringraziato per aver scelto di morire in una delle loro cabine “stop and drop”.

Beh, direi che ci siamo arrivati. La cabina per i suicidi esiste già. L'unica differenza importante è che costerà sicuramente qualcosina in più dei 25 centesimi di Futurama. In alcuni paesi del nord Europa l'eutanasia è legale e qualcuno ha pensato di fornire un servizio a pagamento per aiutare quello che a questo punto diventa “il cliente”, a raggiungere il suo scopo.

Soprannominato il “dottor morte”, al secolo Philip Nitschke, medico manco a dirlo, è l'ideatore di Exit International ( http://www.exitinternationl.net/sarco/ ) che fornisce tutte le indicazioni per una simpatica e indolore “uscita” dal cosiddetto “logorio della vita moderna”, oltre naturalmente alla famosa cabina in vetro e alluminio che ricorda vagamente l'abitacolo di un aereo da caccia. La cabina si chiama Sarco e può essere trasportata in qualunque luogo il cliente desideri trapassare. In pratica la macchina una volta attivata rilascia azoto liquido che sembra porti il soggetto a uno stato simile all'ubriachezza per poi addormentarlo per l'ultima volta, all'incirca una versione per ricchi dell'ossido di carbonio nella macchina in garage. Per i curiosi che desiderassero vederla, la cabina in oggetto è stata esposta in numerose fiere da Amsterdam a Ginevra, da Poznan a Venezia. Ovviamente è prevista una sorta di “sicura” per coloro che dovessero avere dei ripensamenti in zona Cesarini…, uno sportellino che si apre appena toccandolo e provoca l'invasione immediata dell'ossigeno all'interno della cabina con conseguente annullamento dell'effetto dell'azoto. Aggiungo che il sito di Exit International è fornito di una chat in cui l'”Exit staff” è in linea per fornire informazioni e assistenza, praticamente come una banca online.

Il “dottor morte”, con l'ausilio dell'avvocato Fiona Stewart, non ha tralasciato di scrivere un manuale per coloro che fossero interessati ai suoi prodotti e in generale alla propria morte.

The Peaceful Pill Handbook ( https://www.peacefulpillhandbook.com ) letteralmente: “la pillola della quiete il manuale”, è regolarmente in vendita su Amazon in versione cartacea oppure on-line anche in italiano sul sito dedicato ed è presentato come: “una guida aggiornata frequentemente per fornire le ultime informazioni pratiche sulle tecniche per il proprio fine vita, sul suicidio assistito, sull'eutanasia volontaria per persone anziane o gravemente malate e per i loro cari. Il manuale fornisce informazioni pratiche sui farmaci, barbiturici, gas inerti come l'azoto, sostanze come il nitrito,” e non vado oltre.

È di questo mese la notizia che la polizia di Peel in Australia ha arrestato e incriminato Kenneth Law un cinquantasettenne di Toronto sedicente chef accusandolo di consulenza e istigazione al suicidio (per ora un reato in Canada). L'uomo è accusato di avere venduto oltre 1000 kit per il suicidio in circa quaranta paesi tra i quali l'Italia. L'indagine è partita dopo la segnalazione di sette decessi per suicidio nel Regno Unito e tre negli Stati Uniti collegati alla vendita di nitrito di sodio da parte dell'australiano. La polizia canadese sta ora collaborando con l'interpol per determinare quante effettivamente possano essere le vittime di Law in tutto il mondo, si sa per certo che 9 dei kit venduti sono arrivati in Italia e uno di questi si sospetta sia stato usato da un’insegnante 63enne della provincia di Trento trovata cadavere in casa propria. Anche un cittadino brianzolo ha ricevuto il pacchetto incriminato, ma i poliziotti arrivati al suo domicilio su segnalazione dell'interpol hanno fortunatamente scoperto che l'uomo aveva desistito dal suo progetto disfandosi della sostanza.

Che dire, questi sono esempi eclatanti ma la cultura della morte è molto più vasta, molto più subdola, molto più diffusa, spesso mascherata da pietismo e carità con la complicità dei movimenti ecologisti estremisti di ultima generazione; pian piano entra nella mentalità delle persone più deboli o meno preparate; quante volte abbiamo letto sui social il commento “meritiamo l'estinzione” a seguito di fatti di cronaca nera o di notizie riguardanti maltrattamento di animali o inquinamento (peraltro ovviamente da condannare)?

Gli esempi anche in questo campo purtroppo non mancano e sono anche piuttosto datati: 1978, Jonestown Guyana, suicidio di massa di 903 persone, 1994, Cheiry, Cantone Friburgo, Svizzera, la strage dell'Ordine del Tempio Solare, 23 morti a Cheiry, 25 a Salvan (Cantone del Vallese) e altri 5 in un villaggio canadese, Morin Heights, tutti quasi contemporaneamente.

Fabio Dalla Vedova




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