lunedì 22 aprile 2019
Politica e economia
I mass media e le stragi nello Sri Lanka
Perchè sembra proibito parlare di “cristianofobia”?

Non ho intenzione di fare commenti e analisi sull’orrenda strage di Cristiani avvenuta nello Sri Lanka perché non sono in possesso di sufficienti elementi per poter formulare ipotesi credibili sui mandanti e sui fini di quanto è successo. Voglio invece soffermarmi alcuni minuti sulle modalità con cui i grandi mezzi di comunicazione hanno presentato quanto avvenuto e ringrazio Don Salvatore Lazzara che sulla sua pagina Facebook ha affrontato l’argomento con coraggio e chiarezza veramente rari. Alcune parti di questo articolo sono state letteralmente “rubate” dalle riflessioni di Don Lazzara perché io non sarei sicuramente riuscito ad esprimermi meglio.



In primo luogo va rilevato come, per molte ore, nessun media mainstream abbia citato la possibile matrice islamica degli attacchi. Questo malgrado che il Governo dello Sri Lanka abbia subito annunciato l’arresto di ventiquattro militanti del National Thowheeth Jamath, un movimento islamista noto alla polizia (nello Sri Lanka i mussulmani sono circa il 10% della popolazione, una percentuale appena superiore a quella dei cattolici). Giornali, radio e televisioni hanno preferito però continuare a parlare genericamente di “possibile matrice religiosa” delle stragi, lasciando quindi intendere che gli autori degli efferati gesti potevano essere stati buddisti, induisti o chissà, magari, cristiani di qualche strana setta. Ben diverso il comportamento dei media dopo la strage avvenuta in una moschea della Nuova Zelanda in occasione della quale si è subito parlato di elementi islamofobi riconducibili ad un’ area di estrema destra.



Divenuto impossibile nascondere la direzione verso cui erano rivolte le indagini si è cercato di minimizzare il fatto che le vittime delle stragi fossero cristiane. Questo fino ad arrivare ad atteggiamenti veramente paradossali. Sia Hillary Clinton che Obama, volendo evidentemente evitare di utilizzare il termine “Cristiani” hanno definito su Twitter le vittime delle bombe in Sri Lanka “Easter Worshipper” cioè adoratori della Pasqua! E comunque nessuno tra i principali mezzi di comunicazione ha indicato la cristianofobia come movente delle stragi. Figuriamoci, esistono gli islamofobi, gli omofobi, gli xenofobi, ma quando si parla di cristianofobi scattano tutte le censure possibili ed immaginabili. Infine, colpo di genio finale, l’attenzione dell’opinione pubblica, giustamente inorridita davanti all’enormità della tragedia, è stata rapidamente spostata dalle trecento povere vittime alle sole tre che godevano di una certa notorietà, vale a dire ai tre figli di Anders Holch Povlsen il fondatore della grande catena commerciale danese (ma diffusa in tutto il mondo) ASOS. Tutti gli articoli reperibili oggi su Google a proposito della tragedia cingalese infatti parlano esclusivamente del dramma della famiglia Povlsen.



Mi sembra quindi evidente che i Cristiani si trovano oggi di fronte ad una duplice offensiva: quella violenta e sanguinaria degli islamisti e quella più subdola e pervasiva dei grandi mezzi di comunicazione legati ai gruppi di potere di matrice massonico globalista.



Il tutto mentre al timone della barca di Pietro vi è un personaggio sulla cui piena sanità mentale atteggiamenti recenti (ad esempio il bacio delle scarpe dei membri di una delegazione del Sud Sudan) fanno sorgere dubbi angosciosi (questo pensiero è esclusivamente mio e non di Don Lazzara).



Urge intervento risolutore di San Michele Arcangelo.



Mario Villani





 





 





 





 





 





 





 





 




Indirizzo email: info@appunti.ru

Contatore visite: 710.598