sabato 28 ottobre 2017
Cultura e società
E così il delinquente si evita persino il fastidio del processo
Le conseguenze, sconosciute ai più, della legge 67/2014

Tre anni fa è stata introdotta una modifica del nostro Codice di Procedura Penale che permette a molti autori di reati (in prevalenza, per le ragioni che vedremo, stranieri irregolari in Italia) di non rispondere davanti alla Giustizia del loro operato. Si tratta del famigerato art. 420 quater che prevede l’onere per la Giustizia di provare che l’imputato era a conoscenza del procedimento a suo carico. Faccio una breve premessa per i non addetti ai lavori. Quando una Procura della Repubblica apre un fascicolo penale contro qualcuno gli deve notificare alcuni atti: un avviso di garanzia, la richiesta eventuale di rinvio a giudizio, il decreto che dispone il giudizio stesso. La notifica viene effettuata da un Ufficiale Giudiziario che si reca presso il domicilio dell’indagato e gli consegna materialmente il foglio con il provvedimento della Magistratura. Prima del 2014 quando un indagato o imputato non veniva trovato presso la propria abitazione perché se ne era allontanato senza lasciare tracce di sé veniva dichiarato -dopo sommarie ricerche da parte delle Forze dell’Ordine- “irreperibile” ed il procedimento proseguiva, come si diceva, “in contumacia”, cioè senza la sua presenza. Ove fosse ricomparso in un momento successivo poteva ottenere di essere rimesso nei termini per svolgere le attività a sua difesa previste dal Codice di Procedura Penale. Ovviamente nulla poteva fare contro una sentenza già passata in giudicato (vale a dire non più appellabile per il decorso dei termini) salvo che non riuscisse a dimostrare vizi insanabili del processo.



Cosa è cambiato con la legge 67 del 2014? E’ stato introdotto il principio per cui non si può celebrare un processo nei confronti di una persona irreperibile se non quando la Procura della Repubblica riesca a dimostrare che l’imputato era in qualche modo a conoscenza del processo. Di fatto, nella pratica quotidiana, i processi contro le persone dichiarate irreperibili vengono sospesi sine die, vale a dire non si celebreranno mai più. Può sembrare una norma introdotta a garanzia dell’imputato, ma in questo modo si permette al delinquente di evitare il processo semplicemente allontanandosi dalla propria abitazione (magari per andare ad abitare in quella di un parente). Questa operazione può essere difficoltosa per un cittadino italiano o per uno straniero regolare in Italia perché gli creerebbe tutta una serie di difficoltà nei rapporti con gli Enti Pubblici (per esempio non potrebbe più ricevere la posta, pagare il bollo dell’auto, fare domanda di pensione ecc…), ma è estremamente semplice per un irregolare che non ha nessuna necessità di segnalare al Comune un eventuale trasferimento di residenza e che, addirittura può rientrare periodicamente nel suo Paese, per un semplice cambio di identità. Di fatto, come ben sanno tutti quelli che per ragioni di lavoro frequentano le aule giudiziarie, quasi tutti processi contro gli stranieri irregolari che abbiano commesso reati che non richiedono l’arresto obbligatorio (se sono finiti in carcere non possono ovviamente sostenere di non essere stati a conoscenza di un procedimento a loro carico) oggi finiscono con l’essere sospesi ed il reato rimane senza sanzione. In questo modo si è introdotta una sorta di impunibilità per una categoria sociale, quella degli stranieri irregolari. Mi rendo conto della gravità del rischio di processare una persona a sua insaputa, qualcuno ricorderà un famoso film di Alberto Sordi che racconta una storia simile, ma in realtà la possibilità è assolutamente teorica e limitata a pochissimi casi mentre i processi sospesi (e di conseguenza i delitti impuniti) sono già molte centinaia.



Insomma oltre il novantacinque per cento dei furti (il reato più diffuso) rimane di autore ignoto, se del misero cinque per cento di cui si riesce a scoprire il colpevole, o presunto tale, rinunciamo a processare tutti coloro che non avendo nulla da perdere si sono resi irreperibili finisce che rendiamo quello del ladro uno dei lavori più sicuri.



E poi dicono che il cittadino non deve difendersi da solo!



Mario Villani



 




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