giovedì 26 agosto 2021
Esteri
C’era una volta l’esercito più potente del globo
Le forze armate americane non sono più in grado di garantire la superiorità strategica sui potenziali avversari.

Quello che è accaduto in Afghanistan nei giorni scorsi è stato paragonato da molti analisti a quanto accadde in Viet Nam nel 1975. Ma in realtà, al di la del sovrapporsi drammatico delle immagini, quello che accade oggi è ben più grave di quanto accadde allora perché Saigon cadde due anni dopo il ritiro delle forze statunitensi e sotto i colpi di uno dei più potenti eserciti della regione sostenuto da URSS e Cina popolare. Kabul è caduta qualche giorno dopo il ritiro americano conquistata da un’armata di guerriglieri armati alla leggera e sostenuti solamente dal Pakistan che, sia pure potenza nucleare, non è certo l’Unione Sovietica. Questo significa che in venti anni dall’invasione le forze USA non sono  state in grado di creare un’armata afghana efficiente e combattiva e questo perché in realtà non lo sono più neppure loro.

Il perché la presidenza Biden abbia abbandonato l’Afghanistan non ci interessa in questa analisi, ne parleremo in un prossimo intervento, quando potremo soffermarci più a freddo su quanto è accaduto e su quanto possa accadere. In questa sede ci interessa ragionare sul decadimento nell’efficienza e sull’efficacia delle forze armate degli Stai Uniti a fronte di chi, a detta del dipartimento di stato e del pentagono sono gli avversari principali degli USA e cioè la Federazione Russa, la Repubblica popolare cinese e, in misura minore, la Repubblica islamica dell’Iran.

Dalla implosione dell’URSS le amministrazioni succedutesi a Washington si sono cullate nella illusione che nessuna potenza nel mondo potesse confrontarsi militarmente con quanto il Pentagono poteva mettere in campo, fiduciose, con una mentalità tipicamente WASP, che spendere per la difesa quanto spendevano le prime 10 potenze militari mondiali sommate tra di loro certificasse una equivalente capacità militare. Il che non è vero che altrimenti l’Arabia Saudita sarebbe la potenza dominante nel medio e vicino oriente mentre in realtà non riesce nemmeno a sconfiggere gli Yemeniti che al contrario, quando vogliono la attaccano seminando distruzione sul territorio di Ryad. Inoltre bisognerebbe almeno spendere bene, guardando all’utilità di quanto si acquista e non alle pressioni del complesso finanziario\industriale per l’acquisto di “formidabili” giocattoli tecnologici che poi di formidabile hanno sollo il costo di acquisto e di esercizio.

Questa illusione , cullata dagli anni disastrosi della presidenza Eltsin in Russia, e dal sostanziale basso profilo tenuto dalla Cina sino ai primi anni del nuovo millennio, ha fatto si che da un lato si siano trascurate le forze nucleari strategiche, dall’altro che si siano intraprese avventure tecnologiche che avevano problemi ben lontani dal poter essere risolti ma che davano lauti guadagni ai fornitori e infine si è trascurato di elaborare dottrine di condotta della guerra che potessero contrastare le dottrine messe in campo dagli avversari per superare gli eventuali gap tecnologici.



Per venire al concreto, la triade che sostanzia la deterrenza nucleare, e cioè missili basati a terra, sottomarini SSBN e bombardieri strategici è sostanzialmente invecchiata. I missili intercontinentali basati nei silos, i Minuteman sono stati concepiti negli anni 60 del secolo scorso, installati all’inizio degli anni 70, l’ultimo è stato installato nel 1978, e pur con i periodici aggiornamenti hanno la bellezza di 50 anni. I missili Trident II installati sui sottomarini classe Ohio risalgono al 1990 e quindi hanno 30 anni e si pensa ad una estensione della vita operativa per altri 10 anni perché allo stato non esiste alcuna alternativa se non allo stato iniziale di progetto. Inoltre sono tutti missili i cui stadi di rientro procedono con traiettoria balistica che è quindi individuabile ed intercettabile. L’aviazione è messa leggermente meglio anche se si basa sui B52, un aereo straordinario ma che ha volato per la prima volta nel 1955, continuamente aggiornati si pensa di mantenerli operativi sino al 2040. Il secondo bombardiere strategico messo in campo dall’USAF è l’ala volante B2 Spirit entrato in servizio nel 1993, totalmente “Furtivo” almeno per gli standard dell’epoca, è la punta di lancia tecnologica dell’aviazione strategica americana. Ne sono stati costruiti 21 visto che costano un miliardo e mezzo di dollari al pezzo e uno è andato perduto in un incidente.

Dal da parte sua il potenziale avversario, la Federazione Russa, la Cina non è ancora in grado di competere sul piano globale, dispone di un arsenale strategico totalmente nuovo, l’unico missile basato a terra risalente all’Unione Sovietica è l’RS36M\6 Voivoda che è in via di sostituzione con il recentissimo R28 Sarmat che entrerà in servizio quest’anno. Sui sottomarini sono montati i missili Sineva e Bulava concepiti nei primi anni del 2000 ed entrati in servizio dal 2015. La componente avio trasportata della triade russa è un po meno moderna basandosi ancora sui vecchi TU 95 Bear  coetanei dei B52 e su 15 TU160 che pero sono stati totalmente rimodernati e dalla loro hanno la straordinaria velocità di Mach 2,5. Ma la straordinaria superiorità della componente nucleare strategica russa è data dal fatto che mentre le forze USA impiegano missili con traiettoria balistica i missili Sarmat montano le testate ipersoniche manovrabili Vangard impossibili da intercettare da qualsivoglia sistema antimissile esistente, tranne forse che dal sistema S500 in via distribuzione alle forze armate russe. Inoltre se gli ultimi test dessero siti positivi presto le forze strategiche russe avranno in servizio un missile cruise ipersonico con una gittata praticamente infinita perché spinto da un propulsore nucleare.

I Cinesi per parte loro non hanno sviluppato nuove tecnologie missilistiche intercontinentali ma , consci della centralità delle reti satellitari nella guerra moderna, hanno sviluppato e testato con successo sistemi per la distruzione dei satelliti cosa che pare essere possibile anche ai Mig 31 russi armati con il missile ipersonico Kinzal.

Dal punto di vista della proiezione di potenza le forze arate USA fanno perno da ormai quasi un secolo sui gruppi di battaglia delle portaerei, oggi classe Nimitz e Ford, ma anche il Pentagono comincia ad avere dubbi sulla prosecuzione di questa impostazione strategica dato che la loro invulnerabilità viene ormai messa in dubbio dalla entrata in servizio presso le forze armate russe dei missili ipersonici Kinzal veicolati dai cacciabombardieri Mig 31 e probabilmente anche dai bombardieri TU 22 e dalla imminente entrata in servizio della loro versione navale, lo Zircon, che andrà ad equipaggiare la flotta russa e potrà essere imbarcato su naviglio leggero sicuramente meno vulnerabile, perché più sfuggevole, delle grandi navi americane.

Sul fronte terrestre abbiamo assistito nella primavera scorsa alla capacità di mobilitazione e di rischieramento dell’Armata Russa cosa che ha talmente impressionato la NATO e quindi in primis il Pentagono da convincere il presidente Biden a chiedere un incontro con il presidente Putin mentre sino a qualche giorno prima si permetteva di insultarlo apertamente. Forse è giunto il momento che le amministrazioni statunitensi si rendano conto che le forze armate “Più potenti della terra” non sono più le loro e la smettano con le loro politiche aggressive e irrispettose della sovranità degli altri stati. Ma dato il loro carattere intriso di una messianica illusione di superiorità, anche morale, temo che ciò non avvenga e questo rederà il futuro molto più pericoloso.

Scipione Emiliano




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