lunedì 12 luglio 2021
Esteri
IL PARLAMENTO UNGHERESE LEGIFERA CONTRO I "VALORI" DELL'EUROPA?
Forse sì e meno male...

Il 15 giugno scorso il Parlamento ungherese ha approvato una legge al fine di combattere la pedofilia e, quindi, tutelare i bambini da tale nefandezza. Atto, per qualsiasi persona assennata, encomiabile e degno di uno stato civile. Ma, appunto, per persone assennate che, a quanto pare, tra i premier della Comunità Europea scarseggiano. Infatti, la decisione del parlamento ungherese, ha suscitato la disapprovazione di diciassette leader europei, tra i quali anche il nostro super Mario, che hanno firmato una lettera per denunciare la violazione da parte dello stato ungerese dei diritti Lgbt.



In che modo, secondo Bruxelles, tali diritti sarebbero stati violati? Bhe, a quanto pare, la legge in questione vieterebbe alle scuole di trattare, con i ragazzi di età inferiore ai 18 anni, temi come il cambio di sesso, l'omosessualità e l'identità di genere. Il banale buon senso dovrebbe indurre, chiunque ne sia dotato, a prendere atto che si tratta di argomenti quantomeno delicati che non sarebbe opportuno trattare con minori ancora in fase di sviluppo. Ma, a quanto pare, per gli "illuminati" leader europei non è cosi anzi, Mark Rutte il premier dell'Olanda che, detto enpassant è notoriamente un paradiso fiscale nel bel mezzo dell'Europa rigorista, ha addirittura chiesto all'Ungheria di uscire dall'Unione Europea. Il premier ungherese Orban ha comunque ribadito che la legge in questione non lede i diritti di nessuno, non è contro gli omosessuali o gli individui che cambiano sesso ma, ha come unico obiettivo, la difesa di genitori e bambini e che, essendo stata approvata dal parlamento del suo stato, non verrà ritirata; verrebbe da dire: questo è l'atteggiamento degno del leader di un civile stato sovrano. Tale atteggiamento, ovviamente, non poteva che essere inviso a un'entità fasulla e ottusa come la UE che infatti ha prontamente minacciato di aprire, tramite la Commissione Europea, una procedura d'infrazione nei confronti dello stato ungherese reo di mancato rispetto dei "valori" dell'Unione Europea. Valori dell'Unione Europea? E quali sarebbero questi valori? Bhe forse un'idea è possibile farsela. In contemporanea alla levata di scudi contro lo stato magiaro l'Europarlamento ha approvato in larga maggioranza il cosidetto rapporto Matic. Anche se non vincolante tale mozione riconosce la pratica abortiva come "prestazione sanitaria essenziale" in quanto "diritto umano". In ottemperanza e, nel rispetto di tale diritto, si chiede agli Stati di abolire l'obiezione di coscienza in quanto negazione all'assistenza medica. Detto in soldoni: la libertà religiosa o il diritto delle persone di seguire la propia coscienza non rientrano nei valori comuni dell'Europa; la soppressione di un bambino nel ventre della madre invece si.



Oltre al già citato premier olandese tra i firmatari della lettera inneggiante i valori dell'Europa vi è il primo ministro della Danimarca Mette Frederiksen che ha strillato: "non si cede sui diritti!" Ebbene la signora Frederiksen, anche leader dei socialdemocratici, è la stessa che ha caldeggiato la decisione di revocare il permesso di asilo ai rifugiati siriani residenti in Danimarca da sei anni rovinando la vita di centinaia di persone. La stessa signora, degna rappresentante dei valori dell'Europa, ha avallato una legge sull'immigrazione che prevede la realizzazione di campi nei quali segregare i futuri richiedenti asilo. La signora Frederiksen sa sicuramente quali sono i valori dell'Europa, essendo a capo di un Paese in cui e stata praticamente debellata la sindrome di Down e, sappiamo bene, che c'è solo un modo per eliminare tale sindrome: impedire che il bambino portatore nasca; Heinrich Himmler ne sarebbe stato entusiasta. Dunque in nome di questi edificanti e sublimi valori l'Unione Europea intima allo stato ungherese di ritirare una legge che, oltre che sensata, è stata  leggitimamente approvata, arrivando addirittura alla minaccia, ventilata dalla signora Von der Leyen, di ritirare i fondi del recovery fund destinati all'Ungheria. Bhe in frangenti come questi non resta che augurarsi che, il prima possibile, questa entità fasulla e marcia chiamata Unione Europea imploda fragorosamente sotto il peso della sua meschinità.    



Urbano De Siato   

   




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