domenica 22 novembre 2020
Politica e economia
Un pensiero politically incorrect
Il Direttore di Radio Maria sotto attacco per aver espresso una sua opinione sul COVID non gradita dai poteri forti

Padre Livio Fanzaga, direttore di Radio Maria, ha recentemente dichiarato che "il coronavirus è un progetto criminale di élites mondiali per eliminare chi non ci sta e ridurci a zombie". Certo, Padre Livio è noto per essere, per così dire, un personaggio un pò sopra le righe, un pò iperbolico; in poche parole è uno che non le manda a dire. Nel febbraio 2016, per esempio, l'indomani dell'approvazione della legge sulle unioni civili, si rivolse con queste parole alla senatrice Pd Monica Cirinnà che festeggiava il traguardo della sua "battaglia di civiltà": "Questa qui mi sembra un pò la donna del capitolo diciassettesimo dell'Apocalisse, la Babilonia insomma... Adesso brinda a prosecco, alla vittoria. Signora, arriveranno anche i funerali, stia tranquilla. Glielo auguro il più lontano possibile, ma arriverà anche quello". Questa sua esternazione costò al religioso sei mesi di sospensione da parte dell'Ordine dei giornalisti. Ovviamente le sue affermazioni riguardo l'origine della "pandemia" in corso hanno provocato non pochi starnazzi nell'apparato massmediatico mainstream i cui esponenti, dopo aver stigmatizzato Padre Livio con i soliti triti e ritriti ismi: complottismo, negazionismo, estremismo, etc., si sono premurati di evidenziare che le tesi sostenute dal direttore di Radio Maria che, è bene ricordarlo, vanta qualche milione di fedeli ascoltatori, sono lontanissime dalla posizione ufficiale della Chiesa cattolica e di Papa Francesco; e chi poteva dubitarne? Comunque tralasciando la reazione dei media della quale non ci può importare di meno e, sorvolando sulla prevedibilissima posizione ufficiale della Chiesa cattolica e del Pontefice, che avrà mai detto Padre Livio di così esecrabile? Si tratta davvero solo di farneticazioni insensate di un mitomane? Bhe, forse esistono buoni motivi per dubitare che sia così. Forse, con il suo linguaggio non politicamente corretto, ha descritto qualcosa di reale, che sta avvenendo sotto gli occhi di chiunque non preferisca guardare altrove. Non è molto importante che il Covid sia naturale o artificiale, questo probabilmente non lo si saprà mai; è lecito formulare ipotesi sensate e verosimili, ma nessuna di esse può essere supportata da alcuna prova. Ciò non esclude, però, che la "pandemia", pianificata o casuale che sia, rappresenti un'opportunità da non perdere per mettere in atto il cosidetto "Grande Reset" o "Grande Trasformazione" che non è una farneticazione complottista, ma un piano d'azione che prevede la sostituzione dell'attuale sistema economico mondiale con uno nuovo il cosidetto "Green New Deal". Per avere un'idea di cosa sia questo nuovo sistema auspicato dal gotha mondialista basti pensare che prevede l'eliminazione di milioni di posti di lavoro, che milioni di piccole e medie imprese dovranno scomparire per sempre e che sopravviveranno solo i grandi conglomerati globalizzati. Il tutto naturalmente all'insegna di un nuovo e meraviglioso mondo "Green" nel quale la grande maggioranza degli individui sarà costituita da pezzenti tenuti al loro posto tramite il controllo attuabile grazie a nuove strabilianti tecnologie; rigorosamente green, ovviamente. Il "Grande Reset" dovra avere alcuni punti fermi: una completa digitalizzazione dell'economia e del mercato del lavoro, una sostituzione delle fonti energetiche convenzionali con quelle alternative e una "Quarta Rivoluzione Industriale", per mezzo delle nuove reti 5G e 6G e, naturalmente per essere più green che mai, una riduzione globale delle emissioni. Perbacco, ma è propio il meraviglioso modo verde di Greta Thumberg, di Greenpeace e auspicato da Papa Francesco nella sua enciclica "Laudato si"? Per pochissimi magari si. Secondo l'economista Peter Koenig ex Banca Mondiale il "Grande Reset che, tra l'altro sarà l'argomento principe del prossimo summit di Davos nel maggio 2021, si presenta come un'accativante utopia ma in realtà, come tutte le utopie concretizzate, si tratterebbe dell'ennesima distopia elitaria, che prevede una sostanziale erosione dei redditi della classe media per consentire sia la riduzione di consumi ed emissioni, sia quella "uguaglianza di reddito" che non può che tradursi, data la struutura del "capitalismo della sorveglianza", in un'uguaglianza verso il basso, tendente a una "amazonizzazione" della società, con conseguente trasferimento del reddito sottratto verso il vertice della piramide. Cosa che, del resto, con i lockdown, è già ampiamente accaduta: infatti, durante la grande serrata dell'economia della scorsa primavera, molti esponenti della cosiddetta "superclass" hanno incrementato i propi patrimoni di oltre il 25%. Solo il patrimonio del boss di Amazon, Jeff Bezos, per esempio, è aumentato di 76 miliardi di dollari. E, secondo Forbes, il patrimonio dei primi 400 miliardari del mondo è cresciuto dell'8% solo nell'ultimo anno. Questo è avvenuto mentre i redditi dei lavoratori dipendenti, nel mondo, hanno subito una contrazione complessiva di 3500 miliardi. In pratica la concentrazione della ricchezza mondiale è tornata ai livelli del 1905 e, siamo solo all'inizio. Possiamo dunque constatare che Padre Livio non ha fatto affermazioni campate per aria, certo, ha affermato che dietro a tutto quello che sta accadendo c'è la mano del MALIGNO e, questo ai cattolici "adulti" non piace proprio.          

      

   




Indirizzo email: info@appunti.ru

Contatore visite: 709.881