mercoledì 14 ottobre 2020
Religione
Il sangue dei Martiri
Perchè sbaglia chi crede che la vita cristiana sia sempre facile e tranquilla...

 “ Hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi”, con queste parole Gesù mette in guardia i suoi discepoli prima di inviarli ad evangelizzare tutte le genti, una prospettiva che vale ovviamente in ogni tempo e luogo, il Signore dice anche che il suo regno non è di questo mondo, ma nei cieli, che la sua chiesa e i suoi fedeli saranno avversati dal mondo a causa sua e la loro fede , se sarà autentica, costerà sangue e dolore, a volte comporterà persino il martirio.

Ecco dunque tracciato il cammino del Cristianesimo nella storia, una vera epopea fatta di grandezze e di miserie, perché l’uomo, anche il più santo, è sempre soggetto alle insidie del male , il nemico invisibile ma sempre presente, si insinua nell’anima ma anche nella società, prende cioè forma, è tangibile nell’azione politica e sociale di quanti ancora oggi, combattono il dio dei Cristiani in nome di una falsa libertà , eguaglianza e fraternità staccate da quella giustizia e verità che solo il creatore può garantire .

Pensare alla persecuzione e al martirio come retaggio storico legato all’impero romano e al mondo pagano che sicuramente avversarono la nascita e il propagarsi della primitiva comunità cristiana è certamente sbagliato e fuorviante, tutta la storia dell’umanità, soprattutto la più recente, testimonia esattamente il contrario, basti pensare ,per rimanere vicino a noi, cosa fu la rivoluzione francese per i cattolici, il primo grande genocidio dell’era moderna fu pianificato e messo in atto dai giacobini nel nord-ovest della Francia, in Vandea alla fine del 700 .

Il XX secolo sancì poi un vero e proprio martirio di massa.

Il nazismo pagano e magico e il comunismo ateo e massonico, eliminarono milioni di cattolici, ortodossi e protestanti nei loro campi di sterminio, ancora nei primi del 900 i Turchi effettuarono un vero e proprio genocidio nei confronti del popolo armeno, eroico testimone della fede in Cristo.

L’Islam, la religione del libro e della spada, già dai suoi albori nel settimo secolo Dopo Cristo, cominciò a” liberare “ le zone occupate dalle prime comunità cristiane uccidendo e schiavizzando chiunque si opponesse alle rivelazioni del profeta Maometto, le crociate tentarono inutilmente di contrastare l’espansione islamica, ma alla fine dovettero arrendersi e l’Islam dopo meno di un secolo dalla sua nascita, aveva già conquistato l’Africa mediterranea e la Spagna dei Merovingi, da cui sarà cacciato solo dopo secoli di guerre ininterrotte.

Qualcuno potrà pensare che tutto ciò appartenga al passato, finito sui libri di storia, frutto di una barbarie dovuta all’ignoranza e alla sub-cultura dei tempi che furono, mentre nel mondo moderno, tecnologicamente avanzato ed evoluto, simili eventi siano difficilmente ripetibili, perlomeno su vasta scala.

Per dirla in breve, la cultura, il benessere e la pace dovrebbero liberare l’umanità da questi fantasmi del passato.

Gli stati moderni con le loro democrazie, le grandi associazioni internazionali e i i nuovi potentati economici sarebbero a detta di molti i nuovi baluardi a difesa dei diritti fondamentali del singolo e dei popoli.

Purtroppo la realtà ci mostra anche oggi, all’alba del terzo millennio, un quadro tutt’altro che confortante.

Se nel ventesimo secolo due guerre mondiali e grandi rivolgimenti sociali e politici potevano tragicamente oscurare le persecuzioni dei cristiani, ci riesce difficile capire come sia possibile oggi in un tempo di pace e relativa prosperità che i grandi comunicatori di massa, televisioni, giornali, agenzie stampa, tacciano colpevolmente sul martirio di decine di migliaia di persone in ogni parte del modo a causa della loro fede in Cristo.

Pensiamo per esempio al Pakistan islamico e all’India degli Indù dove quotidianamente avvengono eccidi, anche dentro le Chiese o nelle missioni, quanti religiosi massacrati a causa della loro opera di testimonianza.

Guardiamo alla Cina dove un regime nazi-comunista impone una chiesa di stato perseguitando, incarcerando nei lao-gai ed eliminando i veri credenti, allo stesso modo pensiamo al continente africano, dove l’infiltrazione dell’Islam unita ad ancestrali odi tribali pare non avere rivali quanto a barbarie.

Tutto questo avviene ogni giorno in un silenzio e un’indifferenza complici di tali abomini, ma noi uomini liberi in nome della giustizia e della dignità non possiamo rimanere inerti di fronte a tanta sofferenza.

Abbiamo il dovere di dare voce a chi non può parlare, di dare occhi a chi non vuol vedere e orecchie a chi non vuol sentire, i nostri fratelli nella fede ce lo chiedono nel nome di quel Dio che diciamo di amare, più spesso con le parole che non con i fatti, questa è un’ottima occasione per dimostrare che sappiamo fare anche il contrario.



Fabio Pretari




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