lunedì 8 giugno 2020
Esteri
La crisi americana, cifre e propaganda
Perchè i numeri (a differenza dei media) non mentono

In questi giorni gli Stati Uniti sono in subbuglio per la morte di un uomo nero di nome  George Floyd per mano di un agente della polizia di Minneapolis. Ci sono state manifestazioni in oltre 400 località degli USA, saccheggi e incendi in tutte le principali città. Come mai ci sono così tante persone nelle strade? Perché credono che la società americana sia endemicamente razzista e che la polizia brutalizzi e  persino uccida in prevalenza i neri. Tale convinzione è alimentata alacremente dai media che dicono costantemente alle persone che la polizia è razzista e il video, rivisto migliaia di volte, del pestaggio che avrebbe causato la morte di Floyd rafforza tale convinzione.

Ma le cose stanno veramente come raccontano i media? Le forze dell'ordine statunitensi sono veramente particolarmente feroci con i cittadini neri?   Forse no, forse è una questione squisitamente ideologica e non fattuale perchè i numeri, a differenza dei media ideologicamente allineati, non mentono. I poliziotti americani vengono in contatto con i civili circa 370 milioni di volte all'anno; nella stragrande maggioranza dei casi non accade nulla, ma dalle 12 alle 13 milioni di volte all'anno, viene effettuato un arresto. Quanto spesso l'arresto è seguito dalla morte di una persona di colore disarmata? Il numero è noto grazie al dettagliato database del Woshinton Post che riporta ogni omicidio da parte delle forze dell'ordine americane. Se ci si dovesse fare un'idea dell'entità della cifra basandosi sulle isteriche sirene ideologiche si tratterebbe di un'ecatombe di almeno qualche centinaio di vittime, la cui morte, sarebbe dovuta all'unica colpa di essere neri. Ma la realtà, con la narrazione ideologica, non ha nulla da spartire; l'anno scorso il numero di persone di colore disarmate morte per mano della polizia ammontava a nove. Sono molti? Sono pochi? Non ha importanza, perchè non è questo il punto, nello stesso anno infatti la polizia americana ha ucciso 19 bianchi disarmati senza suscitare l'indignazione di nessuno; perchè, è risaputo, la violenza fisica è parte integrante della società americana e certe cose possono accadere senza destare particolari allarmismi. Comunque, dalle cifre, si può dedurre che le probabilità di essere disarmati, arrestati e uccisi dalla polizia sono notevolmente più alte per i bianchi che per i neri; tra l'altro, in questo caso, le percentuali della popolazione bianca e nera non centrano nulla e, a dimostrarlo, sono sempre i numeri che non guardano in faccia nessuno: se c'e un morto nero su 292.000 arresti bastano 283.000 arresti per un morto bianco. Le cose, solo apparentemente, cambiano se si considera il numero di persone armate uccise dalla polizia; dal 2015 i morti sono stati circa 1000 all'anno e ogni anno i neri sono circa un quarto di tale cifra cioè quasi il doppio della percentuale di neri negli USA che è del 13 percento. Questa sarebbe una dimostrazione del razzismo poliziesco? No. La spiegazione più probabile e, molto più prosaica, è che i neri siano più propensi dei bianchi ad agire in modi violenti e aggressivi che non danno altra scelta agli agenti, non di rado anche essi neri, di sparargli.

Stando alle statistiche del 2018 per esempio, i neri hanno rappresentato il 37 percento di tutti gli arresti per crimini violenti, il 54 percento di tutti gli arresti per rapina e il 53 percento di arresti per omicidio, niente male a fronte di un 13 percento di popolazione americana. Anche da un'altra prospettiva i numeri parlano da soli: ogni anno da 120 a 150 agenti di polizia bianchi e neri vengono uccisi dai criminali e secondo i dati dell'FBI circa il 35 percento di essi viene ucciso per mano di criminali neri. Quindi se la polazione nera rappresenta solo il 13 percento degli americani e detiene un tasso di criminalità così elevato il numero di neri uccisi per mano della polizia dovrebbe essere notevolmente più elevato di quello dei bianchi, ma così non è, i neri infatti, rappresentano solo il 25 percento delle persone uccise dalla polizia. Dunque, dai dati fin qui riportati, si può e si deve dedurre che, con quanto sta avvenendo in questi giorni negli Stati Uniti, il razzismo non centra nulla. Intendiamoci, nessuno può negare, e qui non lo è stato, che la società americana, anche in quanto multietnica, sia inevitabilmente intrisa di violenza e che il comportamento della polizia sia un riflesso di tale società della quale il razzismo è una componente atavica, ma quanto stanno facendo i media, non solo americani, in questi giorni, con la loro informazione ideologicamente  orientata, non è meno esecrabile e odioso del razzismo presunto o reale che sia. La verità è che i bianchi a differenza dei neri non protestano, i giornalisti raramente denunciano le violenze della polizia contro i bianchi perchè non avrebbero ideologie da sbandierare. I bianchi non sono stati educati a considerare la violenza contro di loro come razzismo o come qualcosa che ha a che fare con l'essere bianchi, non ci sono tormentoni mediatici sulla violenza della polizia contro i bianchi, quindi nessuno, bianco o nero, è a conoscenza dell'entità della violenza della polizia contro i bianchi. Dunque la strombazzata spiegazione razzista bianca della società americana, per quanto sta avvenendo, è priva di fondamento. L'isterismo ideologico e autolesionista pare invece una spiegazione più convincente...



Urbano De Siato                                                                                                                                                               




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